Prendersi
cura fa parte della natura umana; ogni persona possiede l’istinto di protezione
verso qualcun’altro,anche i più grandi criminali hanno la tendenza a preoccuparsi
per i loro figli o i loro cari.
I miei
genitori nella loro normalità mi hanno accolto e protetto fin dai primi anni di
vita,poi è subentrato il prendersi cura quando sono cresciuto e loro mi hanno
dato la possibilità di fare una vita il più possibile autonoma. A quel punto
l’accoglienza, con tutta la sua importanza fondamentale, è diventata un tesoro
che portavo dentro di me, perché fossi io stesso a trovare modi per essere
accogliente e prendermi cura degli altri.
È
necessario, infatti, rovesciare la prospettiva e comprendere che le persone con
disabilità non sono sempre e soltanto oggetti di accoglienza e di cura, ma
possono essere soggetti attivi o attivanti.
Trovo necessario
sottolineare in uno sviluppo successivo che, se le cose sono vanno veramente bene,
non esiste più un rapporto di disparità in cui uno accoglie un altro, ma si
diventa un noi e si è in grado di prendersi cura l’uno dell’altro.
In una
comunità in cui le persone sono tutte integrate è inopportuno continuare a
parlare di accoglienza, se non nei confronti di ulteriori altri, nuovi e
diversi.
Il sentirsi amanti ci consegna la responsabilità di amare a nostra volta prendendoci cura dell'altro con tutto ciò che siamo! È la ricchezza della reciprocità.
RispondiEliminaAmati, non amanti!
RispondiEliminaCiao Giovanna,
Eliminasono d' accordo anche se più che di responsabilità di amare io parlerei di possibilità di amare.
Ciao Giovanna,
Eliminasono d' accordo anche se più che di responsabilità di amare io parlerei di possibilità di amare.
Le neuroscienze hanno dato basi nuove a questi concetti: la relazione é biunivoca. Accogliamo e siamo accolti, ascoltiamo e siamo ascoltati... anche nei rapporti di cura piû profonda come il bambino o il paziente psichiatrico. Che ne pensi?
RispondiEliminaLe neuroscienze hanno dato basi nuove a questi concetti: la relazione é biunivoca. Accogliamo e siamo accolti, ascoltiamo e siamo ascoltati... anche nei rapporti di cura piû profonda come il bambino o il paziente psichiatrico. Che ne pensi?
RispondiEliminaCiao Lucia, anche io conoscevo i risultati di queste ricerche. Da una parte mi conforta sapere che la scienza conferma certe intuizioni filosofiche dal' altra parte però non vorrei che si cadesse in un determinismo fisico scientifico che finirebbe per cancellare la libertà del' uomo di scegliere tra il bene ed il male. Se tutto dipende da qualche gene o da qualche neurone che fine fa il libero arbitrio incluse la libertà e la morale umana?
EliminaCiao Lucia, anche io conoscevo i risultati di queste ricerche. Da una parte mi conforta sapere che la scienza conferma certe intuizioni filosofiche dal' altra parte però non vorrei che si cadesse in un determinismo fisico scientifico che finirebbe per cancellare la libertà del' uomo di scegliere tra il bene ed il male. Se tutto dipende da qualche gene o da qualche neurone che fine fa il libero arbitrio incluse la libertà e la morale umana?
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