Nella
comunicazione con i disabili spesso le regole normali vengono violate, cioè c’è
una infantilizzazione della persona disabile che viene trattata spesso come un bambino:
alle persone disabili si dà del tu e le si chiama per nome anche quando non le
si conosce, quando invece alle persone normali si dà del Lei.
Per dare
il giusto rilievo a tutte queste differenze ci vorrebbe una buona conoscenza
delle modalità di comunicazione, che variano a seconda delle diverse persone
che abbiamo di fronte.
Nella
società di oggi, così multiculturale, sarebbe necessaria una scienza per una
comunicazione differenziata, che potesse parlare a ogni singolo individuo.
Una
scienza che debba tener conto di differenze quali l’età, il sesso, la nazionalità
e/o l’etnia, la lingua, la cultura, la religione o il livello economico;
teoricamente già considerate e superate nella Dichiarazione dei diritti umani,
approvata dall’Onu nel 1945.