sabato 14 febbraio 2015


Cuore
Oggi giorno di San Valentino, comunemente conosciuto come la giornata in cui si celebra “la festa degli innamorati” il cuore è al centro di tutti i discorsi. E anche io oggi voglio parlare di cuore, si, ma a modo mio. La persona umana ha molte dimensioni ma un unico centro che nella Bibbia viene chiamato “cuore”.
Si potrebbe parlare di abilità o disabilità del “cuore”, inteso come l’insieme del vedere, giudicare e agire propri della persona. Dal cuore dell’uomo vengono tutti i mali, e anche tutti i beni.
Nella Bibbia per “cuore” non si intende tanto un organo o una parte della persona, quanto la persona nel suo intendere e reagire con tutto il suo essere, in senso olistico. I puri di cuore sono le persone integre, capaci di agire come unità.
È a partire da questo centro unitario che i vangeli parlano per analogia di ciechi, sordi … Chi ha orecchie e non sente, chi ha occhi e non vede ecc.
Salmo 114
4 Gli idoli delle genti sono argento e oro,
opera delle mani dell'uomo.
5 Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
6 hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.
7 Hanno mani e non palpano,
hanno piedi e non camminano;
dalla gola non emettono suoni.
Sia come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida.

La condizione descritta dal salmista richiama quasi tutte le disabilità fisiche infatti parla di tutte le parti del corpo. Colpisce l’analogia tra gli idoli e le diverse disabilità: “sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida” fa comprendere come il vero disabile è chi non ricerca Dio.

Proprio questa è la disabilità del cuore, questo non vedere e non sentire, non ammettere che si ha bisogno degli altri, della relazione con gli altri, dell’amore degli altri.

1 commento:

  1. Credo non ci sia modo migliore di onorare la “festa degli innamorati” che ricordando il vero senso del “cuore” e dell’amore: non qualcosa di zuccheroso e sentimentale, o peggio commerciale, come oggi ci viene rifilato un po’ da tutte le parti, ma capacità di donare gratuito, sacrificio, accoglienza e come scrivi “integrità” della persona.

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