Invincibile
Dal
profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all'altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
Nera come un pozzo da un polo all'altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
(William Ernest Henley)
Un anno fa, il 5 dicembre, moriva Nelson Mandela.
Nonostante Madiba abbia vissuto trent’anni di carcere per la sua
opposizione al sistema dell’apartheid, una volta uscito di prigione ha cercato
la riconciliazione ed è riuscito a convincere un intero popolo a non
vendicarsi. Le parole di Nelson Mandela assumevano autorità dalla sua stessa
persona, non predicava cose che non aveva vissuto.
Nel film Invictus, diretto da Clint Eastwood, è particolarmente
evidente questa invincibilità di Mandela. Quando il capitano della squadra di
rugby degli Springboks si reca a visitare la cella dove il presidente era stato
rinchiuso, si chiede come fosse riuscito a non serbare rancore verso gli afrikaners.
Mandela è l’ “invincibile” di cui parla la poesia di W. E. Henley
che lui stesso amava recitare, infatti non ha lasciato che l’odio gli trasformasse
il cuore. Questo atteggiamento mi ricorda la frase di San Paolo nella lettera
ai Romani ( Rm 12, 21): “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene
il male”e questo è proprio quello che Nelson Mandela è riuscito a compiere.
La credibilità di una persona e' il suo vissuto!
RispondiEliminacaro,
RispondiEliminaanche a me il film è piaciuto molto e mi ha toccato in alcuni suoi momenti. L'invincibilità soprattutto se raccontata con lo sport è molto coinvolgente. Tutti noi abbiamo avuto momenti difficili in cui lo scoramento della lotta o l'immensità dell'avversario/problema ci ha fatto paura o ha scoraggiato ma è appunto nel momento che non indietreggiamo che siamo disposti anche ad un incontro impari che allora compiamo "miracoli" ed anche nella debolezza troviamo la forza per affrontare le avversità che fa di noi dei vincitori anche nella pratica realtà perchè siamo sostenuti da questa fede invincibile.
La figura di Mandela, come ne abbiamo già un po' parlato, è una figura che conosco poco ma che troppo velocemente è stata messa sugli altari...non ho mai capito se il suo successo politico sia stato dettato da una grande statura morale o un'acutissima lungimiranza politica...resta però il fatto che in quei 27 anni di galera che si fece lui ha saputo affrontare e resistere alla costrizione in cui viveva e in questo è stato indistruttibile.
Mi permetto di segnalarti una canzone a cui sono molto legato e che anche se indirettamente parla anch'essa della forza invincibile che dà una fede e che tramuta un uomo in lottatore invincibile (o per lo meno per chi è del mestiere) :https://www.youtube.com/watch?v=yuJU2OmwYmE
caro,
RispondiEliminaanche a me il film è piaciuto molto e mi ha toccato in alcuni suoi momenti. L'invincibilità soprattutto se raccontata con lo sport è molto coinvolgente. Tutti noi abbiamo avuto momenti difficili in cui lo scoramento della lotta o l'immensità dell'avversario/problema ci ha fatto paura o ha scoraggiato ma è appunto nel momento che non indietreggiamo che siamo disposti anche ad un incontro impari che allora compiamo "miracoli" ed anche nella debolezza troviamo la forza per affrontare le avversità che fa di noi dei vincitori anche nella pratica realtà perchè siamo sostenuti da questa fede invincibile.
La figura di Mandela, come ne abbiamo già un po' parlato, è una figura che conosco poco ma che troppo velocemente è stata messa sugli altari...non ho mai capito se il suo successo politico sia stato dettato da una grande statura morale o un'acutissima lungimiranza politica...resta però il fatto che in quei 27 anni di galera che si fece lui ha saputo affrontare e resistere alla costrizione in cui viveva e in questo è stato indistruttibile.
Mi permetto di segnalarti una canzone a cui sono molto legato e che anche se indirettamente parla anch'essa della forza invincibile che dà una fede e che tramuta un uomo in lottatore invincibile (o per lo meno per chi è del mestiere) : https://www.youtube.com/watch?v=yuJU2OmwYmE
Ciao Giuseppe, sono d'accordo con te quando dici che è proprio quando siamo costretti a una lotta impari che possiamo fare miracoli. Documentadomi sulla poesia Invictus ho scoperto che il suo autore William Ernest Henley era stato amputato a una gamba in quanto colpito dalla tubercolosi.Quindi era un disabile che però non si era arreso anche se nel diciannovesimo secolo la condizione di handicap era certamente piu dura ed emarginante. grazie ancora del tuo commento.
RispondiEliminaCiao Stefano,
RispondiEliminala figura di Mandela mi ha sempre stupito per la sua capacità di trasformare la politica in un cammino di riconciliazione e non di opposizione (come accade oggi). Non è importante avere ragione ma portare alla ragione. Il suo modo di pensare è stato un esempio per gli uomini e le donne contemporanei.
Io credo che è nel momento in cui siamo più deboli e prossimi a delle sconfitte che riusciamo a comprendere il significato di continuare a lottare.
Sono Giuseppe che scrive
RispondiEliminahai ascoltato la canzone? non sono riuscito a attivare il link però ti dico il titolo in modo che la puoi ascoltare su you tube: "Boxe a Milano" di Pacifico
Ciao Marco,
RispondiEliminasono d' accordo con te quando dici che bisogna portare alla ragione. Per dialogare bisogna essere almeno in 2 e ognuno deve cercare la verità che è sempre al di là delle proprie idee che però non devono essere rinnegate. Grazie e continua a commentare.