Il
rapporto tra medico e malato o tra fisioterapista e paziente dovrebbe essere
sempre improntato sulla collaborazione e sulla reciprocità; il soggetto preso
in cura non dovrebbe essere considerato un oggetto, ma per quanto possibile
dovrebbe cooperare. In generale bisogna
passare da un rapporto strumentale servo-padrone a un rapporto umano di
amicizia. Questo implica l’accettare la debolezza nei rapporti. Il rapporto
strumentale dà una certa sicurezza sia al padrone che al servo in quanto c’è
una certezza nei ruoli, che porta a una tranquillità e a non dover mettersi in
discussione. Il rapporto di amicizia ha
meno certezze, non ha orario. Naturalmente non tutti i rapporti possono essere
delle amicizie, ma a me è capitato che molti rapporti di lavoro con il tempo
diventassero tali.
Alcune volte diventa proprio di sudditanza; sta a noi renderlo paritario e di reciprocità.
RispondiEliminaCiao Giovanna Hai Ragione, Ma un rapporto si costruisce in due.
EliminaTante volte però, l'altra parte è in difficoltà.
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