martedì 20 giugno 2017

Camminare verso l'Altro

Nel Vangelo di Matteo (Mt 14, 22-36) troviamo l’episodio di Gesù che cammina sulle acque.
La prima cosa da notare, in questo brano, e' che prima di iniziare il cammino Gesù e' sul monte da solo a pregare. Il cammino verso gli altri inizia nella solitudine e nella preghiera. Poi Gesù attraversa i campi e arriva alla riva del mare. Fin qui e' tutto normale. Però adesso c' e' il mare. E non e' una cosa naturale camminare sulle acque eppure Gesù non si ferma davanti a questa difficoltà. Vuole raggiungere i suoi amici e per questo va avanti.
Anche noi a volte dobbiamo fare lo stesso percorso e Gesù vuole che anche noi camminiamo sulle acque. Quando Pietro gli chiede di andare da lui Gesù non dice di no, non dice "tu sei un uomo e io sono Figlio di Dio", ma gli dice "vieni!".Gesù non e' geloso del suo potere, ma vuole condividerlo. Il problema e' che Pietro non ci crede ed ha paura.
 Camminare sulle acque non e' naturale ma con Gesù si può fare così come non e' tanto naturale che una persona disabile faccia un cammino di fede o che venga considerata felice, ma con l'aiuto di Gesù e degli altri amici può essere possibile.
Pietro ha paura del vento o delle onde ma soprattutto non crede di poter fare quello che fa Gesù e questo e' anche il nostro problema cioè il problema di ognuno di noi. Non crediamo fino in fondo che Gesù sia venuto a condividere la sua natura divina come dicono due padri della Chiesa,  Ireneo e Atanasio.

( cfr CCC 460) Infatti, questo è il motivo per cui il Verbo si è fatto uomo, e il Figlio di Dio, Figlio dell'uomo: perché l'uomo, entrando in comunione con il Verbo e ricevendo così la filiazione divina, diventasse figlio di Dio.(Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses, 3, 19, 1: SC 211, 374; PG 7, 939).

Infatti il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio.(Sant'Atanasio di Alessandria, De Incarnatione, 54, 3: SC 199, 458; PG 25, 192).

Eppure è proprio questo lo scopo dell'incarnazione, è proprio questo il regalo che Cristo è venuto a farci. È un regalo per tutti e soprattutto per chi deve camminare sulle acque tempestose per arrivare all'Altro.